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Il Sole 24 Ore – La pelle sintetica da Corsico al Vietnam

 

Dopo la Cina, il Vietnam. Coronet, azienda milanese (di Corsico) specializzata in pelli sintetiche destinate ai comparti calzaturiero, abbigliamento e arredamento, avvia la produzione nel nuovo stabilimento con un investimento di 20 milioni di dollari

Annunciata un paio di anni fa, questa nuova tappa dell’internazionalizzazione e della “rinascita” dell’azienda lombarda, segue lo sbarco del 2005 nella provincia del Guangdong, in Cina. L’area industriale dove sorge il polo produttivo vietnamita – a circa 100 chilometri dalla capitale, Ho Chi Minh City – «gode di un’esenzione fiscale della durata di dieci anni», spiega il presidente di Coronet, Umberto De Marco. La filiale, che oggi copre una superficie di 15mila metri quadrati verrà ulteriormente ampliata da fine 2016: con questa pianificazione la capacità produttiva totale sale oggi a 30 milioni di metri quadrati annui, che verranno portati a 40 milioni alla fine del prossimo anno. 

All’origine della scelta internazionale del gruppo fondato nel 1967 da Enrico De Marco, ci sono diversi fattori: l’azienda cresce (alla sede milanese si affiancano gli stabilimenti di Velletri e Cisterna di Latina) e alla specializzazione iniziale sulle pelli sintetiche destinate alla filiera calzaturiera, si aggiungono produzioni destinate alla calzature tecniche sportive e all’abbigliamento. Fino a metà anni 2000 tutto procede per il meglio, poi, dal 2008, lo tsunami della crisi globale, che non risparmia neppure Coronet e in particolare i settori di riferimento: calzature e tessile-abbigliamento.

Il fatturato scende (era di 56 milioni nel momento di picco, nel 2002) e le perdite crescono (le più elevate, 36 milioni, nel 2005; 10 milioni nel 2008). Inizia un processo di trasformazione e ristrutturazione. Inoltre la scelta dell’Oriente è lungimirante, perché la maggior parte delle calzature mondiali vengono prodotte proprio lì ed il solo Vietnam, per esempio, è tra i primi cinque produttori, con un export che nel 2013 valeva oltre 7,2 miliardi di dollari

Il rilancio si basa su autofinanziamento e management italiano, anche in Cina e in Vietnam. Così, dopo il periodo buio e una razionalizzazione decisa (i dipendenti passano da 343 a una centinaio) Coronet lo scorso anno è tornata in utile e ha chiuso il 2014 con un fatturato che ha sfiorato i 27 milioni di euro e un EBITDA del 5%. Per il 2015 l’obiettivo è di arrivare a 33,5 milioni di ricavi e un EBITDA del 10%: i dati pre-crisi si avvicinano.

 

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