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Tecnica Calzaturiera – Tradurre nel tecnico la vena fashion

 

Coronet negli anni si è conquistata una posizione di rilievo a livello mondiale nel settore delle spalmature in poliuretano. Con la linea Bioveg l’azienda riesce a coniugare perfettamente performance tecniche e aspetto estetico in prodotti ecosostenibili

 

Nata nella seconda metà degli anni Sessanta a Corsico (MI) da un’intuizione del fondatore Enrico De Marco, inizialmente per la produzione di materiali sintetici per le fodere delle scarpe e poi anche per le tomaie, Coronet Spa ha subito negli anni parecchie trasformazioni, continuando però a lavorare per il Calzaturiero, tuttora il suo mercato principale di riferimento. Oggi l’azienda è un esempio di come una PMI italiana (tuttora di proprietà della famiglia De Marco) abbia saputo interpretare le evoluzioni del mercato, modificando negli anni la propria struttura industriale per diventare una piccola multinazionale e ampliando l’offerta di prodotti per rivolgersi a mercati diversi. Questo le ha permesso di qualificarsi come azienda di riferimento a livello mondiale nel settore delle spalmature in poliuretano. Alla sede organizzativa e direttiva di Corsico e ai due siti produttivi italiani – quello di Velletri, dove si effettuano i finissaggi, e quello di Cisterna Latina, dove si realizzano i semilavorati per tutti i siti di produzione del gruppo – si sono aggiunte nel corso degli anni le unità produttive in Asia: la prima aperta nel 2006 in Cina, a Huizhou, la seconda dal 2015 nel sud del Vietnam, a Ben Tre. Al mondo della calzatura si sono aggiunti a partire dagli anni Novanta la pelletteria, il book binding e infine l’abbigliamento nel 2007. 

 

Una produzione suddivisa in quattro divisioni 

Nell’ultimo decennio, con l’entrata in azienda della nuova generazione nella persona del Dottor Umberto De Marco, che ha raccolto il testimone dal padre, e dell’AD Jarno Paolo Tagliarini, la strategia e l’organizzazione del business impostata da Coronet per approcciare il mercato italiano ed europeo hanno registrato una netta sterzata. «Ci siamo rivolti al mercato – sottolinea Tagliarini – con l’obiettivo di proporre non più commodities, ma esclusivamente specialties: proposte sempre più ricercate per look e per i contenuti tecnici, sempre più mirate a ogni specifico cliente/mercato». La produzione in tutti i siti è stata quindi riorganizzata, creando divisioni specifiche a seconda dei mercati di riferimento. «Nella linea Maison, che è quella da cui siamo nati – spiega Tagliarini – a prevalere è senz’altro il look. Per questa linea di prodotti fashion, ispirandoci alle tendenze moda, presentiamo due collezioni all’anno. Una seconda linea, Innovaction, è dedicata invece al settore prestazionale-sportivo e composta da materiali ricchi di contenuti a livello di performance tecnico-fisiche. Go Stop (Go Air, Stop Water), una terza linea che prende il nome dallo sviluppo iniziale di articoli fashion con caratteristiche di traspirabilità e idrorepellenza, è dedicata all’abbigliamento. Una quarta, Corona, è ricca di proposte termo-scurenti per il mondo della cartotecnica e dell’etichetta».

 

Soluzioni tecniche customizzate per il cliente

Nel mondo della calzatura sportiva la collezione Innovaction è variegata. «La nostra proposta – illustra Tagliarini – comprende articoli con diverse caratteristiche dal punto di vista dei coefficienti di performance tecnico-fisica, resistenze alle trazioni, flessioni, lacerazioni, con prodotti che garantiscono una lunga durata nel tempo. Per questa linea ci siamo concentrati sulla tomaia, perché è quella parte della scarpa in cui si può integrare maggior valore aggiunto, soprattutto in un ambito prestazionale. Abbiamo messo a punto tecnologie proprie per ottenere materiali con idrorepellenze molto elevate, che mantengono nel contempo un’ottima traspirabilità. Uno degli aspetti maggiormente apprezzati dal mercato è la capacità di tradurre in ambito tecnico la nostra vena fashion. La collezione Innovaction viene rinnovata una volta all’anno e serve principalmente come proposta: il servizio a 360° che offriamo comprende infatti la customizzazione del prodotto per performance e look, grazie alla nostra costante presenza dal cliente». Coronet è attrezzata con vari laboratori interni. «In Italia abbiamo un laboratorio R&D, cuore pulsante di Coronet – spiega l’AD – che mette insieme le esigenze dei clienti, gli stimoli provenienti dal nostro staff commerciale e dalla direzione, e il know-how tecnico per tradurli in prodotti adatti a essere presentati. Abbiamo poi due laboratori dove viene eseguito il controllo qualità di tutta la prototipazione realizzata in R&D e di tutte le produzioni, per garantire la costanza qualitativa dei prodotti».

 

Una sicurezza chimica tracciata e controllata

Per il controllo della sicurezza chimica dei suoi prodotti, Coronet si appoggia a laboratori internazionali riconosciuti. «Bisogna però dire – tiene a precisare il nostro interlocutore – che Coronet ha sviluppato negli anni una procedura di gestione dell’argomento che le permette di avere una tracciabilità completa di tutte le sostanze che entrano in gioco nella produzione. Questo ci consente di fare uno screening di pre-analisi e di limitare la fase di test presso i laboratori terzi solo a quelle sostanze per cui potremmo avere ragionevoli dubbi di non conformità. Allo stesso tempo, tutto quello che andiamo ad analizzare viene registrato e archiviato in una library, parte integrante di questa procedura; ciò permette di rispondere in tempi alle esigenze del cliente, che sempre più frequentemente arriva con un capitolato personalizzato. Oggi infatti il rispetto della normativa Reach non è più sufficiente, soprattutto per chi come noi lavora con i più importanti brand europei e americani, che pretendono il rispetto di capitolati propri».

 

Prodotti sempre più performanti e sostenibili

Coronet ha investito da tempo in sostenibilità ambientale, dotandosi di un impianto fotovoltaico che le consente di lavorare con energia autoprodotta, e rinnovato gli impianti di abbattimento e aspirazione nel rispetto di tutte le normative ambientali, per arrivare al recupero del 99% del solvente e dell’acqua di processo. Inoltre, dal 2013 ha iniziato a proporre sul mercato articoli sostenibili, con la prima famiglia di prodotti solvent free tra cui Ecologika, prima fodera traspirante solvent free. «Al lancio sul mercato di questa prima famiglia – precisa Tagliarini – ha fatto seguito lo sviluppo della linea Veg, un prodotto tecnico composto da bio-polioli. L’ultima nata è BioVeg, tessuti tecnici sostenibili realizzati interamente con poliuretani da fonte vegetale, con un contenuto fino all’80% di biomassa abbinati a supporti tessili di origine naturale o, in alternativa, di poliestere riciclato». Oggi Coronet sta presentando una trentina di articoli nella collezione BioVeg per la linea fashion, orientati ai mercati della calzatura e della pelletteria: fodere per entrambi i settori, materiali da tomaia, materiali elasticizzati per gambali. «Stiamo implementando la stessa linea BioVeg – dice l’AD – anche nel mondo Innovaction, con le prime soluzioni customizzate per alcuni clienti, per arrivare presto a una vera e propria collezione di articoli tecnici ecocompatibili».

 

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