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Ecopelle: cosa significa davvero? Scopri Bioveg!

Se sei finito su questa pagina molto probabilmente ti starai chiedendo cos’è l’ecopelle, in vista dell’acquisto di una giacca, di un paio di scarpe o dei rivestimenti della tua auto nuova. Il lessico legato al mondo della pelle e delle sue alternative più o meno ecologiche è molto variegato e a volte impreciso, e spesso si approfitta della confusione per far passare per ecologici materiali che non lo sono neanche lontanamente.

Ecopelle: come si produce?

Le parole ecopelle, pelle ecologica, pelle a ridotto impatto ambientale o eco-leather sono definite da una serie di norme europee che chiariscono con precisione anche l’ambito in cui tali vocaboli possono essere usati. La parola ecopelle e tutti i suoi derivati devono essere utilizzati solo per riferirsi alla vera pelle di origine animale che ha subito un processo di lavorazione conciaria a basso impatto ambientale, quindi più rispettoso dell’ambiente e quindi, appunto, ecologico.

Questo concetto è stato approfondito dalla norma UNI 11427:2011 e dalla LEGGE n.8/2013 che definiscono il termine “Ecopelle” e “Pelle Ecologica” abbastanza dettagliatamente da far comprendere che non si tratta di un prodotto artificiale ma di un sottoprodotto dell’industria alimentare, di origine animale.

La definizione è la seguente:

«I termini “cuoio” e “pelle” e quelli da essi derivanti o loro sinonimi, anche tradotti in lingua diversa dall’italiano, sono riservati esclusivamente ai prodotti, con o senza pelo, ottenuti dalla lavorazione di spoglie di animali sottoposte a trattamenti di concia o impregnate in modo tale da conservare inalterata la struttura naturale delle fibre, nonché agli articoli con esse fabbricati, purché eventuali strati ricoprenti di altro materiale siano di spessore uguale o inferiore a 0,15 millimetri.»

La norma stabilisce i requisiti minimi affinché pelle e cuoio possano essere definiti “ecopelle” o similari.

  • rispetto delle esigenze di salute e sicurezza del consumatore
  • prestazioni delle pelli e cuoi in conformità delle norme tecniche di prodotto specifiche per destinazione d’uso

Requisiti minimi di processo:

  • rispetto dei limiti delle sostanze chimiche sottoposte a restrizione legislativa per l’utilizzo nella lavorazione conciaria;
  • rispetto dei limiti delle sostanze chimiche sottoposte a restrizione legislativa nei cuoi finiti;
  • conformità alla legislazione vigente in tema ambientale e in ogni altro tema pertinente;
  • rispetto dei valori limite di specifici indicatori ambientali predefiniti (consumo di acqua, prodotti chimici, rifiuti prodotti, ecc.).

Ecopelle vs pelle sintetica

Abbiamo scoperto che quindi l’ecopelle non ha nulla a che vedere con la pelle vegana, ma definisce solo un processo più innovativo e sostenibile di concia della vera pelle. Quali sono le parole giuste per orientarsi nel mondo dei materiali alternativi alla pelle?

La prima grande verità è che tutti i materiali alternativi alla vera pelle sono sintetici, non hanno cioè alcun legame con il mondo animale: si tratta di prodotti industriali ricavati da fibre sintetiche su cui viene applicato un rivestimento di materiale plastico, come il poliuretano (sulle etichette “PU”) o il PVC. Si tratta di materiali certamente cruelty free, ma che possono rivelarsi più o meno sostenibili. Il termine ecopelle, infatti, è stato coniato negli anni ‘90 quando sulle passerelle impazzavano chiodo e skinny pants in questo nuovo tessuto sintetico. La sostenibilità non era una priorità e il termine è stato usato liberamente fino a quando, nel 2013, è entrato nella black list dei vocaboli ingannevoli. Oggi, infatti, pubblicizzare un materiale similpelle chiamandolo “ecopelle” è passibile di sanzione.

Nel mondo dei materiali sintetici, invece, dagli anni ‘90 a oggi sono successe molte cose: l’industria chimica ha investito in ricerca e sviluppo, scoprendo che con un piccolo sforzo in più i derivati del petrolio potevano essere sostituiti da materie prime innovative e meno sostenibili. Oggi si produce pelle sintetica a partire dall’uva, dai funghi e, come nel nostro caso di Coronet, dal mais e cereali.

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La famiglia di articoli BioVeg rappresenta quanto di più sostenibile nel mercato dei materiali alternativi alla pelle naturale. PETA approved, cruelty-free e derivati da fonti rinnovabili, questi materiali si differenziano dalle alternative fossili per il loro contenuto bio, derivato da fonti vegetali. Questo risultato è stato ottenuto grazie all’utilizzo di Bio-polioli originati da cereali no food e no OGM abbinati a supporti tessili di origine naturale o da materiale riciclato. L’utilizzo di materie prime certificate attesta la loro natura: viscosa certificata FSC o poliestere riciclato da catena post-consumer, certificato GRS.

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